

RISTRUTTURAZIONE IN CAMPAGNA

Le superfici originali dell’edificio sono state riscoperte e valorizzate con rispettosa dedizione. Le antiche travi lignee, liberate da strati di vernici improprie, rivelano ora le loro venature autentiche sotto la carezza della luce mattutina. I muri in pietra, pazientemente recuperati, mostrano una trama naturale di incomparabile ricchezza visiva e tattile, mentre le irregolarità della loro superficie creano un gioco di microombre che ne esaltano la profondità. Questi elementi primigeni costituiscono l’anima del progetto, una presenza materica che ancora l’intervento contemporaneo alla memoria del luogo.

Accanto alle superfici storiche, materiali contemporanei si inseriscono con raffinata discrezione. Sottili piani di resina minerale si estendono creando pavimentazioni fluide che riflettono la luce in modo diffuso. Il vetro, utilizzato in ampie porzioni, dissolve i confini tra interno ed esterno, trasformandosi da elemento trasparente a superficie riflettente al variare dell’illuminazione. Inserti metallici in ottone brunito introducono accenti caldi e profondi, ossidandosi naturalmente nel tempo e acquisendo una patina che dialoga con l’invecchiamento nobile del legno e della pietra.

Il bianco domina le superfici verticali non come soluzione asettica, ma come precisa dichiarazione compositiva che esalta per contrasto le textures dei materiali originali. Questo candore, declinato in diverse finiture dalla calce naturale all’intonaco a marmorino, accoglie il variare delle luci diurne come una tela ricettiva, rivelandosi sorprendentemente vibrante e mutevole. La luce radente del tramonto trasforma queste superfici apparentemente neutre in un paesaggio cangiante di sottili modulazioni cromatiche.

Gli elementi d’arredo si pongono in continuità materica con l’architettura. Legni naturali spazzolati e oliati, pelle conciata al vegetale che invecchia acquisendo carattere, tessuti dalla trama pronunciata in fibre naturali, ceramiche artigianali dalla superficie irregolare. Nulla è lucido o perfetto, tutto è tattile e autentico. Questa materialità diffusa crea un ambiente che sollecita costantemente i sensi, invitando alla scoperta e al contatto, in un’esperienza dell’abitare che trascende la pura funzionalità per diventare relazione intima con lo spazio e la materia.