

La cucina bianca si apre come un teatro domestico dove ogni gesto quotidiano diventa rituale di vita consapevole. Le ante laccate candide riflettono la luce naturale che filtra dalle ampie aperture, mentre la cappa nera sospesa segna il confine tra funzione e design. Sulla parete laterale, una lavagna scura racconta la quotidianità familiare attraverso appunti e liste della spesa, testimonianza di una vita che celebra i piccoli gesti domestici. Il piano di lavoro in quarzo bianco si estende generoso, accogliendo i rituali della preparazione del cibo, mentre elementi colorati – un macinacaffè rosso, ceste in fibra naturale – punteggiano lo spazio con note di calore umano.

Nel bagno padronale, i due lavabi circolari in ceramica bianca. Gli specchi dalle cornici in legno massello, illuminati da applique lineari che disegnano geometrie di luce sulle pareti rivestite in pietra naturale, creano una scenografia intima dove ogni dettaglio racconta la ricerca dell’armonia. L’appartamento familiare nel centro imolese nasce dall’incontro tra la vivacità della vita urbana e la quiete evocativa della natura domestica. Qui, ogni elemento architettonico è pensato per catturare la luce settentrionale che filtra dai cortili interni, trasformandola da energia diffusa in carezza rigenerante che nutre gli ambienti.

La zona bagno si completa con la cabina doccia rivestita in gres effetto legno, dove la parete scura dialoga con le superfici luminose. Il vetro trasparente della doccia mantiene la continuità spaziale, mentre la pianta purifica l’aria e addolcisce le linee geometriche. Ogni ambiente è progettato per essere vissuto in sintonia con i ritmi naturali urbani, dove ogni gesto quotidiano diventa rituale di connessione con la natura urbana e la sua capacità rigenerante di trasformare la città in giardino domestico.